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Picciotti Rosanero [Topic Ufficiale Palermo Calcio]

Ultimo Aggiornamento: 18/05/2024 08:13
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CorSport: “Palermo, dieci giorni di fuoco. Ma qualcosa si è rotto”

Qualcosa si è rotto nei meccanismi psicologici della squadra, che non è riuscita a cambiare né passo né atteggiamento nel transito da un tecnico all’altro. La crisi nel girone di ritorno è spaventosa, stupisce che una squadra costruita con elementi ritenuti esperti non trovi il modo di portare a casa una vittoria in qualsivoglia maniera.

Giocare al “Barbera” sembra diventato un peso invece che un vantaggio, nelle ultime 5 gare interne sono stati raccolti 2 punti. Mignani incita a non mollare e dalla sua potrebbe citare il dato che dei 5 gol subiti sotto la sua gestione, 4 derivano da calci piazzati; ma comunque la giri, il Palermo è sempre preda dell’insicurezza e, rispetto a prima, fa molta più fatica a produrre occasioni nonostante il tourbillon di attaccanti utilizzati.

Dieci giorni di fuoco. Ci sono appena 10 giorni per arrivare alla fine della regular season e le partite ravvicinate (già oggi il tecnico sarà in conferenza stampa pre Spezia) rendono difficile pensare che operi chissà quali rivoluzioni. Certo, con Ranocchia in forma migliore crescono le opzioni per disegnare un Palermo diverso. I cambi di formazione ci saranno, ma essenzialmente consigliati dal turn over.

Sulla condizione atletica, Mignani nel dopo gara con la Reggiana, si è detto sicuro che la squadra è in piena salute e ne aveva più dell’avversario. Sarà, ma è un fatto anche che da dieci partite, il Palermo perde regolarmente tutti i 2° tempi nei quali ha segnato appena 2 gol con Brunori, uno ininfluente alla Ternana e l’altro su rigore a Pisa.

GdS: “Palermo, l’effetto Barbera è un…boomerang. Rischio disaffezione”

Da fortino a terra di conquista, quest’anno solo in tre hanno fatto peggio dei rosanero.

La situazione attuale del Palermo è emblematica di una crisi profonda, che va oltre i semplici risultati negativi e si estende al rapporto tra squadra e tifosi, nonché all’atmosfera generale che si respira al Barbera. Il digiuno di successi casalinghi che dura da 70 giorni, culminato con la sconfitta contro una Reggiana anch’essa in difficoltà, sottolinea una tendenza preoccupante per i rosanero: lo stadio di casa, un tempo roccaforte, è diventato teatro di continue delusioni.

Quest’anno, il Palermo ha subito sette sconfitte casalinghe, un deterioramento significativo rispetto all’anno precedente, quando i ko erano stati solo tre. La speranza che il cambio di allenatore potesse invertire la tendenza non ha trovato conferme nei fatti, con Mignani che ha raccolto solamente 2 punti in tre partite casalinghe. Oltre al calo di prestazioni, un altro segnale allarmante è il progressivo calo di affluenza al Barbera, che da 31.200 spettatori è sceso a 20.600, indicativo del crescente disinteresse e disappunto del pubblico.

Il Palermo, quindi, si trova a dover affrontare non solo le sfide tattiche e tecniche legate alla competizione sportiva, ma anche una crisi di fiducia e supporto che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine sulla squadra. L’imminente sfida dei play-off si profila quindi non solo come un test sportivo, ma come un cruciale momento di svolta che potrebbe determinare il futuro prossimo del club, con la necessità impellente di ritrovare una solidità sia dentro che fuori dal campo, ristabilendo un legame con i tifosi e ritrovando la forma che in passato ha portato a successi e promozioni.

GdS: “Il Palermo disegnato da Mignani non funziona. Negarlo sarebbe come fare un torto a se stessi”

Il Palermo così come è stato disegnato da Mignani non funziona, negarlo sarebbe come fare un torto a se stessi. Il Palermo in estate era stato costruito per giocare con il 4-3-3, il 3-5-2 quindi sembra un abito poco adatto per questa squadra. Mignani ha deciso di rinforzare l’argine per evitare che la diga collassasse come accadeva con Corini, ma i fatti dicono che si fa fatica anche dietro.

Se con Cosenza e Parma si era rischiato poco contro la Reggiana s’è rivisto

il vecchio festival degli orrori. Con un’aggravante: il Palermo in avanti non punge più come una volta. Ovviamente non ci sono pretese di fare gli allenatori, ma qualcosa va cambiata. A maggior ragione dopo l’infortunio di Di Mariano che è l’unico capace di fare il quinto a destra a tutta fascia. Buttaro ha volontà, ma quello non è il suo ruolo. E la soluzione Segre è un’eresia: il n. 8 deve giocare in mezzo al campo e dal primo minuto possibilmente.

Anche a sinistra poi non si sciala, Lund è cresciuto nelle ultime settimane ma non ha dimestichezza con un ruolo che impone un notevole dispendio di energie. In più gli manca anche il cambio naturale, visto che Aurelio è infortunato. Ecco, già solo per questo si dovrebbe virare su qualcos’altro. Chissà se Mignani la pensa alla stessa maniera.

Mignani: “Crediamo nel nostro lavoro anche se i risultati non ci sono”

Dopo il ko interno contro la Reggiana, il Palermo proverà a riprendere la corsa verso una vittoria che manca dal 10 marzo scorso nella gara in casa dello Spezia in programma nel turno infrasettimanale del primo maggio. In merito oggi ha preso la parola il tecnico dei rosanero Michele Mignani nella consueta conferenza stampa della vigilia:

“Io credo che il modulo possa mettere i giocatori nelle loro zone di comfort per dare un aiuto. Da quando sono arrivato ho cercato di capire quali fossero le condizioni migliori, ho pensato che metterci così potesse avvantaggiarci. Continuo a pensare che nelle prime tre partite c’è stata una crescita, che si è arrestata con la sconfitta. La sconfitta è arrivata con due episodi, nonostante non abbiamo giocato una partita brillante.

Non ci si può far condizionare dai risultati senza credere nel lavoro che sta facendo. È anche vero che il lavoro non sta pagando, ma dobbiamo creare una mentalità, delle certezze. Forse ci vuole più tempo di quello che pensavamo, ma possiamo solo continuare a lavorare con fame. Palermo rassegnato? Questa è una sensazione che arriva dall’esterno e io non ci voglio nemmeno pensare. Io sono venuto qui (e potevo decidere di non venire) non per vivacchiare, non per consolidare, ma perché credo che questa squadra possa fare qualcosa di importante. Nella mia testa, se dovessi accorgermi che qualcuno si stia sedendo, lo manderei lontano dal centro sportivo”.

Sul valore dello Spezia di Luca D’Angelo, poi, dice: “Lo Spezia era in A l’anno scorso. Ha dei giocatori forti, ha avuto delle problematiche ma ora sta bene. Ha molti cambi, può giocare in più modi e ha un buon palleggio. È simile a squadre che abbiamo incontrato, sarà difficile perché hanno ritmo. Dobbiamo preoccuparci di controbattere la loro fisicità”.

Serie B, la classifica marcatori: Brunori e Tutino accorciano su Pohjanpalo

Matteo Brunori e Gennaro Tutino accorciano sulla testa della classifica marcatori al termine della trentacinquesima giornata del campionato di Serie B. I due attaccanti, in rete nell’ultimo turno rispettivamente contro Reggiana e Bari, salgono a quota sedici reti e ora distano quattro lunghezze dal capocannoniere Joel Pohjanpalo. Patrick Cutrone invece sale al terzo posto con Casiraghi e Coda, con 14 gol. Ecco le prime posizioni di questa speciale graduatoria:

20 reti: Joel Pohjanpalo (Venezia);

16 reti: Matteo Brunori (Palermo), Gennaro Tutino (Cosenza);

14 reti: Daniele Casiraghi (Sudtirol), Patrick Cutrone (Como), Massimo Coda (Cremonese);

13 reti: Pietro Iemmello (Catanzaro);

11 reti: Dennis Man (Parma), Pedro Mendes (Ascoli), Christian Gytkjær (Venezia);

10 reti: Tommaso Biasci (Catanzaro), Adrian Benedyczak (Parma), Giuseppe Sibilli (Bari), Mattia Valoti (Pisa).
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